Pidocchi: la guida su come prevenirli e liberarsene

La mascherina, come sappiamo, è uno strumento fondamentale per limitare il contagio da Covid-19. Nonostante sia diventato un oggetto di uso comune, resistono ancora molti dubbi sulle varie tipologie e caratteristiche. 

Facciamo chiarezza:

MASCHERINE CHIRURGICHE

Vengono utilizzate per limitare la trasmissione di agenti infettanti.

Evitano l’emissione delle goccioline verso l’esterno da parte di chi le indossa ma hanno un basso potere filtrante verso l’interno.

Chi le indossa ha una protezione pari al 20% rispetto alle goccioline o il contatto diretto verso gli agenti infettanti

MASCHERINE FFP1

Sono mascherine ntipolvere comunemente utilizzate in industrie alimentari, edilizie, costruzioni in legno, ecc.. che proteggono le vie respiratorie da particelle solide o liquide non volatili.

Non sono idonee per il Covid-19 o altri agenti patogeni per via aerea

MASCHERINE FFP2

Le FFP2 hanno una capacità filtrante maggiore del 94% rispetto alle FFP1.

Vengono utilizzate nelle industrie tessili, farmaceutiche, agricole, ortofrutticole, laboratori di analisi, ecc.

MASCHERINE FFP3

Le FFP3 sono mascherine antipolvere a filtrazione batterica. Filtrano il 98-99 % delle particelle ambientali.

Sono indossate dagli operatori sanitari che assistono individui infetti o potenzialmente infetti.

MASCHERINE IN TESSUTO

Riducono la circolazione del virus nella vita quotidiana.

Per essere idonee devono coprire naso e bocca e devono essere realizzate in materiale multistrato. Non sono dispositivi medici ne di protezione individuale. Possono quindi essere usate solo in caso di assenza di sintomi. In caso contrario vanno sostituiti con dispositivi medici.